Ciao, cara lettrice e caro lettore
Qui che scrive è ancora Giusy, mamma del piccolo Andrea. Di recente, nello scorso articolo, ho parlato della depressione post-parto delle mamme dando anche alcuni consigli su come prevenirla e affrontarla, ma non ho raccontato di come possa esserne affetto anche il papà!
Certo, i nostri uomini non devono fare i conti con gli ormoni che iniziano ad impazzire dopo aver partorito e che incidono molto sull'umore della neo-mamma. Ma per il resto si prendono il pacchetto completo del ruolo di genitore, depressione compresa!
Per questo è giusto dare importanza anche allo stato emotivo del papà: la depressione paterna, alla pari di quella materna, danneggia profondamente la crescita psicologica e addirittura fisica del bambino.
Perché la depressione colpisce anche i padri?
C'è da dire che gli uomini più a rischio sono i disoccupati, gli uomini che fanno uso di sostanze stupefacenti o abusano di alcool e coloro che vivono una relazione di coppia ad alto livello di stress.
L'origine potrebbe risiedere nelle notti insonni e nelle nuove responsabilità genitoriali che provocherebbero nell'uomo uno stato depressivo che lo porterebbe ad interessarsi poco del figlio.
I sintomi possono essere senso di affaticamento, tristezza, angoscia, o irritabilità. Più in generale i papà depressi tendono ad autoescludersi dalla vita familiare.
Ad accudire non è solo la donna
Non diamo per scontato che la cura del bambino sia solo ed esclusivamente della donna, dimenticandoci dell'esperienza materna.
Storicamente la donna è sempre stata considerata l’unica responsabile dell’accudimento, quindi anche i percorsi nascita dei consultori sono stati indirizzati alle donne, solo recentemente sta nascendo l’attenzione per il mondo maschile, perché può favorire l’intercettazione anche del malessere dei neo-papà.
Cosa fare?
Valgono gli stessi consigli per le madri: rilassarsi ogni tanto, uscire di casa per passeggiate e dedicarsi dei momenti solo con la propria compagna, chiedendo aiuto a amici e parenti quando possibile.
Nei casi in cui il papà presenti una sofferenza significativa è sempre bene sempre rivolgersi ad uno specialista, nell'interesse della coppia e soprattutto del bambino, affinché anche il padre abbia un ruolo attivo ed il più possibile partecipe del nuovo equilibrio familiare.
In bocca al lupo!